Una giornata milanese a Tempo di Libri

BuonGiorno Avventurieri!

Oggi è una bella giornata soleggiata e voglio tornare almeno con la mente ad un'altra piacevole giornata. Il 22 aprile, insieme ad un'amica, sono andata a Milano per Tempo di Libri, la fiera dell'Editoria italiana, che dal 19 al 23 aprile ha visto la sua prima edizione. 

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Potete immaginare la mia grande curiosità ed entusiasmo perché non ero mai stata prima ad una manifestazione di questa portata. Il Salone del Libro di Torino è sempre stato una chimera per me: viaggiando in treno, era un po' troppo complicato da raggiungere in giornata e quindi ho sempre rinunciato. Quando i rumors accennavano al binomio Milano-FieraEditoria non ho avuto più scuse.

Dopo la conferma ufficiale, passata l'euforia del momento, ho cercato di organizzare la “trasferta”. Capire chi fossero gli ospiti, dove e come seguirli, non è stato semplice. Innanzitutto, il programma è stato pubblicato con tempi biblici, solo due settimane prima dell'evento: avrei preferito maggiore anticipo per avere la possibilità di scegliere per bene e prenotare i biglietti del treno con un'offerta migliore. Ho riscontrato un'ulteriore difficoltà a programma pubblicato: secondo me, il sito era poco intuitivo e pratico; poca chiarezza nel trovare gli scrittori nei percorsi ideati, seguendo l'ordine alfabetico.

Programma Alfabetico

Superate queste prime difficoltà, scelto il giorno e gli incontri da seguire, sono rimasta rimasta soddisfatta dell'esperienza fatta.

Avrei preferito che si desse la stessa, o almeno equa, importanza alle case editrici: limitare le manie di protagonismo della Feltrinelli, anche se è una dei capisaldi dell'editoria italiana; evitare l'accumulo in un unico stand di alcune case editrici come Corbaccio, Guanda, Tea, in modo tale da avere accesso anche alle pubblicazioni meno recenti; mi sarebbe piaciuto un angolo dedicato ai blogger: ho sempre pensato che i blog siano diventati, in questi ultimi anni, uno dei canali più diffusi e immediati per la promozione delle nuove uscite e mi sembrava giusto dedicar loro un po' di spazio. Voglio sottolineare che il mese scorso, non avevo ancora realizzato concretamente l'idea di voler aprire questa mia pagina. Quindi è un pensiero del tutto disinteressato di una lettrice di blog, dalla voglia di conoscere un po' più da vicino e scambiare due chiacchiere vis-à-vis con chi considero più affine, leggendo le loro recensioni.

Nonostante ciò, ripeto, l'esperienza è stata davvero interessante e sono pronta a ripeterla. Ho seguito interventi che mi hanno coinvolta: la Gamberale e Sepulveda hanno fatto apprezzare con il loro tono ironico e non da “maestrini” le favole anche a chi si ostina a definirsi adulto; Affinati e Franchini mi hanno convinta a dare una seconda possibilità ad Haruf, perché ero una delle poche che non era rimasta affascinata dalla prima lettura di Benedizione; Scuriatti e Della Giusta mi hanno fatta tornare nel mondo da me tanto amato della Austen, ribadendo la lungimiranza e l'intelligenza di una scrittrice, bollata dall'etichetta “rosa” da lettori troppo frettolosi. Welsh, Santoni e Beatrice ci hanno condotti per le strade di Leith, passeggiando accanto i ragazzi di Trainspotting, ricordando gli anni 80 e realizzando quanta nostalgia abbiamo di essi.

Ingresso ai padiglioni

552 editori, 720 eventi, 2.000 ospiti e quasi 61.000 visitatori: sono numeri abbastanza soddisfacenti, secondo me, per una prima edizione, a ridosso di maggio e dell'incombente Salone di Torino. Non credo che sia “sano” fare un paragone tra Milano e Torino: spero che i lettori abbiamo la lungimiranza di prendere parte ad entrambe le manifestazioni, di saper cogliere gli aspetti positivi da ognuna, perché dalle divisioni non nasce nulla di buono.

Mi rimarrà, comunque, un dolce ricordo di una giornata passata tra i libri, chiacchiere, sorrisi e tanto shopping terapeutico.
Voi avete visitato la fiera di Milano o siete passati a Torino?

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