BuonGiorno Lettori,
Oggi vi parlo di una lettura che non ha avuto successo, di più: parlo di quel caso letterario che risponde al nome di Kent Haruf che in pochissimo tempo ha conquistato i cuori di buona parte degli italiani.
Le nostre anime di notte
Kent Haruf
Pubblicato da NN Editore, 2017.
Film Netflix dal 29 Settembre.
È nella cittadina di Holt, Colorado, che un giorno Addie Moore rende una visita inaspettata al vicino di casa, Louis Waters. I due sono entrambi in là con gli anni, vedovi, e le loro giornate si sono svuotate di incombenze e occasioni. La proposta di Addie è scandalosa e diretta: vuoi passare le notti da me?
Inizia così una storia di intimità, amicizia e amore, fatta di racconti sussurrati alla luce delle stelle e piccoli gesti di premura. Ma la comunità di Holt non accetta la relazione di Addie e Louis, che considera inspiegabile, ribelle e spregiudicata. E i due protagonisti si trovano a dover scegliere tra la propria libertà e il rimpianto.
Ho visto e rivisto questo libro sugli scaffali delle librerie; l’ho aperto, sfogliato e puntualmente rimesso in ordine. Sono passati diversi mesi ormai dalla sua pubblicazione e alla fine mi sono lasciata convincere. Mi sono detta “Ritentiamo un viaggio a Holt”. Ebbene si, ho letto Benedizione: non è stata una lettura folgorante per me, ma sentivo di dover dare una seconda possibilità a Haruf.
Più o meno, vale sempre la pena dare una seconda possibilità. Anche in questo caso, soprattutto in questo caso: ora mi posso definire affezionata all’autore e alla sua scrittura e perdutamente innamorata di Addie e Louis, della loro storia, delle loro anime.
Mi chiedevo se ti andrebbe qualche volta di venire a dormire da me. Siamo tutti e due soli. Ce ne stiamo per conto nostro da troppo tempo. Da anni. Io mi sento sola. Penso che anche tu lo sia. Mi chiedevo se ti andrebbe di venire a dormire da me, la notte. E parlare. (...) Non dici nulla. Ti ho lasciato senza parole?
∼ Addie, Capitolo 1
Senza parole hanno lasciato anche noi lettori: Haruf per l’immediatezza di portarci nel vivo della storia; Addie per questa richiesta particolare se rivolta da un’anziana ad un coetaneo. Ma ancora più spiazzante è la leggerezza, la delicatezza e una sorta di ingenuità infantile con cui esprime la sua volontà.
Addie è una pseudo donna fragile, una donna che ne ha passate tante e crede che ora sia arrivato il momento di rendersi felici, nonostante i pregiudizi e i chiacchiericci di una piccola realtà come Holt. Louis è l’uomo fintamente forte, che crede di essersi emancipato da giovane grazie alle sue azioni, ma ciò nonostante i timori del politically correct ancora lo attanagliano. Ma come biasimarlo?
Addie è una pseudo donna fragile, una donna che ne ha passate tante e crede che ora sia arrivato il momento di rendersi felici, nonostante i pregiudizi e i chiacchiericci di una piccola realtà come Holt. Louis è l’uomo fintamente forte, che crede di essersi emancipato da giovane grazie alle sue azioni, ma ciò nonostante i timori del politically correct ancora lo attanagliano. Ma come biasimarlo?
Tra tentennamenti, indecisioni e con un coraggio venato di imbarazzo e pudore, Louis e Addie iniziano il loro rapporto fatto di parole, tenerezze, piccoli espedienti per superare la solitudine. C’è poesia in un semplice bicchiere di vino e in una bottiglia di birra bevuti prima di andare a letto, la poesia rimane nell’ascoltare la pioggia accanto a qualcuno che fino a poco tempo era un perfetto sconosciuto nonostante fosse un vicino di casa, mentre ora è la persona che ti conosce meglio e la poesia tocca corde sensibili quando un bambino necessita di cure, attenzioni e affetto.
In poco tempo, i due protagonisti raggiungono l’armonia che anni di matrimonio hanno saputo negare; giorni sospesi in cui incidenti, tradimenti e silenzi sono solo un ricordo utile per individuare la rotta da non seguire. Anche a età avanzata. In modo particolare in età avanzata: la vita è una continua corsa contro il tempo. Haruf lo sa bene e vuole fare un regalo ai suoi lettori: vuole svegliarci dal nostro torpore e dalla nostra cecità, spingendoci ad accogliere le nuove occasioni e, soprattutto, a non sprecare del tempo prezioso.
Fonda e Redford - Addie e Louis |
Chi si sarebbe aspettato che a questo punto delle nostre vite potesse capitare una cosa del genere. Chi l’avrebbe mai detto? Per noi le novità e le emozioni non sono finite. Non siamo diventati aridi nel corpo e nello spirito.
∼ Addie, Capitolo 34
Haruf l’ha capito e la prosa asciutta, frettolosa ma comunque esauriente lo esplicita al meglio. Le nostre anime di notte è il testamento che ci ha lasciato, l’ultima ma permanente dichiarazione d’amore alla sua Addie, ovvero la moglie Cathy.
Nel 1991, a una festa, un ritrovo di liceali dopo 30 anni. L’ho rivisto e ho pensato: “Ti ho aspettato tutto questo tempo”. [Abbiamo capito di voler passare il resto della vita insieme]. Ma eravamo entrambi sposati con 8 figli in due! Solo cinque anni e due divorzi dopo, ci siamo riuniti.
∼ Intervista alla moglie Cathy
Con questo libro, ho rivalutato o meglio scoperto l’Haruf che i più avevano già apprezzato e amato. Sicuramente darò una seconda possibilità alla Trilogia, anche se credo di voler seguire la volontà dello scrittore (partendo con Canto della Pianura) e non la pubblicazione di NN Editore, casa editrice di cui ammiro la lungimiranza e il coraggio di voler regalare opere di “nicchia” in un paese che legge molto poco. Un ultimo plauso alla grafica: copertine raffinate che attirano l’attenzione per la loro semplice eleganza. Complimenti NN Editore!
Sulla scia del successo ottenuto dal romanzo, Netflix ne ha tratto un film, diretto da Ritesh Batra: Our Souls at Night uscirà il 29 Settembre sulla piattaforma, ma è stato presentato due giorni fa alla mostra del cinema di Venezia. I due protagonisti sono due volti amatissimi: Robert Redford e Jane Fonda. 81 anni, lui, 80 a dicembre lei.
La presentazione del film alla mostra non è casuale: sono i Leoni d’oro di Venezia 74 dove hanno presentato un film del passato, Il cavaliere elettrico di Sydney Pollack.
La coppia di attori, molto amici anche fuori dal set, si è incontrata la prima volta per il film La caccia di Arthur Penn nel '66, dell’anno successivo la commedia romantica A piedi nudi nel parco adattamento della commedia di Neil Simon e poi nel '79 il film di Pollack. Da allora i due erano rimasti in contatto ma non avevano più fatto film insieme fino a quest’ultimo, tratto dal romanzo di Haruf.
Inutile dire che sono curiosissima di vederlo!
E voi?
La coppia di attori, molto amici anche fuori dal set, si è incontrata la prima volta per il film La caccia di Arthur Penn nel '66, dell’anno successivo la commedia romantica A piedi nudi nel parco adattamento della commedia di Neil Simon e poi nel '79 il film di Pollack. Da allora i due erano rimasti in contatto ma non avevano più fatto film insieme fino a quest’ultimo, tratto dal romanzo di Haruf.
Inutile dire che sono curiosissima di vederlo!
E voi?
Inganniamo l’attesa con il teaser trailer del film...
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