BuonGiorno Lettori,
oggi vi parlo di un libro acquistato a Tempo di Libri, fresco di stampa e di ristampa: sto parlando di A misura d'uomo, il libro d'esordio dell'emiliano Roberto Camurri.
A misura d'uomo
Roberto Camurri
NN Editore
Roberto Camurri
NN Editore
Un romanzo in racconti, ricco di storie di amore e di amicizia, di fiducia e di tradimento, di vita e di morte, in cui tutti i personaggi lottano per liberarsi da un inspiegabile senso di colpa trovando infine, nella propria terra, la risposta per dare sostanza e forma alla memoria e al tempo.
Avevo adocchiato questo libro in libreria, ma avevo deciso di prenderlo in un'occasione diversa. Mi aveva catturata per l'immagine di copertina: due occhi trasognati e magnetici che sfidano il futuro lettore a scoprire cosa li ha resi tali. L'amore, l'amicizia, una birra o una pera: quegli occhi trasmettono le dipendenze di ogni singolo abitante di un anonimo paese emiliano, Fabbrico. Ognuno ha qualcosa da nascondere e, quindi, che vale la pena raccontare.
Ci sono Davide e Valerio, il perno attorno ai quali ruotano i racconti: amici d'infanzia nati e cresciuti dove campi sconfinati e un bar sono gli unici luoghi di ritrovo e aggregazione; due persone indissolubilmente legate, destinate a esserlo anche quando Valerio sceglie di andarsene. Anela è il collante, Anela è la malattia e la cura di entrambi.
Ritrova la foto che ritrae loro tre, lui, Anela e Davide [...] Guarda i loro visi e vede la spensieratezza dell'essere insieme, la quercia dietro di loro, ricorda la giornata e Luigi che scattava la foto.
∼ Capitolo Albero
Dal racconto delle loro vite imperfette e sbeccate, come un piatto di porcellana "del servizio buono", emergono aneddoti dell'esordiente scrittore Luigi, della solitudine un po' affollata di Maddalena, della fragilità di Elena e Mario, di Bice e Giuseppe, la vecchia generazione che resiste strenuamente.
Mio padre amava Garibaldi [...] Ho sempre detto in giro che mi chiamavo Giuseppe come Mazzini, perché a me sono sempre piaciuti più quelli che ci provano di quelli che ci riescono.
∼ Capitolo Neve
La piacevole semplicità della racconto è resa ancora più interessante dal caratteristico e ammaliante stile di Roberto Camurri. Con continui flashback e flashforward, lo scrittore ci accompagna per le vie di Fabbrico, svelando a poco a poco, quasi con gelosia, storie di vita: sta a noi lettori, saper riordinare i tasselli di un puzzle dalle tinte scure ma ben definite e riconoscibili. Uno stile attento e ragionato, in cui ho trovato un moto circolare al suo interno, ma che non ha mai perso la cifra empatica: ogni vita spezzata e ricomposta lascia un segno.
Io tornerò presto a Fabbrico, perché è il genere di libri per cui una sola lettura non è sufficiente! Ma mi auguro che Camurri possa portarci con altre storie, con altri libri, in questi paesini emiliani o in qualsiasi altro luogo.
Però, non farci aspettare troppo, Roberto!
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