mercoledì 3 gennaio 2018

Recensione di "Olalla" ∼ Robert Louis Stevenson

BuonGiorno Lettori,
oggi vi parlo di un racconto breve dal gusto gotico, di Robert Louis Stevenson, uno degli scrittori che ha reso grande questo genere letterario.

Olalla
Robert Louis Stevenson
Pubblicato da Vento dell’Est, 2017.

«Gente? Quale gente? Non vi sono né uomini né donne in quella casa di Satana!»

Il racconto gotico che si dice abbia ispirato “Draculadi Bram Stoker.



Ho scoperto questo libro grazie alla casa editrice Vento dell’Est. Un racconto breve che in Italia era stato pubblicato nella famosa collana Centopagine di Einaudi, ma che ora ritorna con una veste tutta nuova e sicuramente più accattivante.

Stevenson ci racconta la storia di un soldato scozzese, costretto a lasciare la sua terra, per una Spagna dal clima più mite e quindi più adatto a guarire le ferite procuratosi in guerra.
L’aria di quei monti rinnoverà il vostro sangue; e la quiete nella quale vivrete vale tutte le medicine del mondo.
∼ Il Dottore

Non sappiamo il nome di questo soldato, non possiamo immaginarlo perché lo scrittore non lo descrive. Sappiamo solo che non dovrà stringere rapporti con la famiglia ospitante. Il protagonista è avvolto da un alone di mistero, lo stesso che pervade la residencia in cui alloggia e i suoi abitanti.
Quei miserabili, come v'ho detto...
Stevenson stabilisce in modo più esauriente le caratteristiche della strana famiglia: nelle prime pagine, incontriamo solamente Felipe, un ragazzo "dall’intelletto di un bambino", motivo per cui il soldato asseconda i suoi discorsi con indulgenza e pazienza. Quasi per caso, vediamo la madre del ragazzo, riconoscibile da occhi dorati magnetici anche se privi di vitalità. È silenziosa, quasi assente.
Invero, non si poteva scoprire nessuna traccia di declino, ma l'intelligenza aveva degenerato.
Ma per conoscere Olalla, l’altra figlia, dobbiamo aspettare: Stevenson ci porta a esplorare la residencia, l’asprezza dell’altopiano pietroso, sferzato dal vento, su cui campeggia e, in modo particolare, si sofferma su un quadro nella camera del soldato. È ritratta una donna giovane, dal corpo sottile e flessuoso, dallo sguardo di colore ambrato. Bellissima, ma qualcosa tradisce "un’espressione crudele e cupa".

La tarda entrata in scena di Olalla non è casuale: è proprio nella figura di questa giovane e bellissima ragazza, capace di far innamorare a prima vista, che si nasconde il mistero che lega la residencia e i suoi abitanti. Capiamo il motivo di grida ferine che rimbombano nella silenziosità della notte, il significato di stralci di poesie lasciate su biglietti destinati a rimanere segreti, oppure il monito del dottore di non interferire nella vita di questa famiglia decaduta. Tutto ritrova un senso. Anche il dipinto, così somigliante alle donne di casa.


Lo Scrittore
In un racconto così breve, Stevenson ha saputo condensare i capisaldi della narrativa gotica: una nobile famiglia su cui ricade una pesante eredità, una dimora isolata e difficile da raggiungere, decadenza e infine morte. Indirettamente, si legano tratti autobiografici: il nonno prima, la madre poi, si ammalarono e morirono di tubercolosi, malattia che colpì lo stesso Robert, costringendolo a lunghi periodi in zone più consone, come la Francia meridionale.

Lunghe e dettagliate descrizioni si alternano al racconto concitato e dinamico; una short story che riecheggia la sua opera più conosciuta Lo strano caso del Dr Jekyll e Mr Hyde, pubblicata solamente un anno dopo; una storia che ha preso spunto da un sogno e, in quanto tale, vi porterà in un mondo onirico, ammaliante e dai tratti imperfettamente definiti. Una lettura assolutamente consigliata!

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