lunedì 22 gennaio 2018

Victoria e Abdul ∼ Film 2017

BuonGiorno Lettori,
in questo periodo, fonte di stress non indifferente, riesco a rilassarmi di più guardando qualche puntata di una delle innumerevoli serie che seguo o un film. Ecco quindi, la recensione di oggi parla di Victoria e Abdul, un delizioso film rivelazione!


La mia passione per il periodo vittoriano e per la piccola grande donna che gli ha dato vita è ormai cosa nota: cerco di documentarmi e conoscerne il più possibile, ma non sapevo assolutamente nulla di questa dolcissima storia d'amicizia. Non è un caso: si è cercato di nasconderla il più possibile! Albert, il primo figlio maschio della coppia reale, passato alla storia come Edoardo VII, si premurò che alla morte della madre, le lettere fossero distrutte. Ma qualcosa è rimasto e grazie alle ricerche instancabili di Shrabani Basu, conosciamo un'altra sfaccettatura di Victoria.


Abdul e Mohammed
Nel 1887 la Regina Victoria celebrava il giubileo d'oro: era la monarca che aveva regnato più a lungo sull'impero più esteso di tutti i tempi. Le autorità britanniche pensarono che fosse una buona idea invitare alcuni principi indiani alle celebrazioni e la regina espresse il desiderio di avere anche dei servitori. Per questo motivo, Abdul Karim e Mohammed Bushk attraversarono il continente, portando in dono un mohur d'oro, una moneta mughal. Il ventiquattrenne Abdul arrivava da Agra, la città del Taj Mahal, il monumento all'amore più bello del mondo. La regina voleva saperne di più. Diede ordine che Karim avesse lezioni di inglese in modo che lei potesse conversare di più con lui. 
Dench, Fazal, Smith - Victoria, Abdul e sir Ponsonby

A lezione di hindu
Abdul, gradualmente, iniziò a raccontarle del suo paese, dei costumi, dei festival, di sua moglie e della famiglia: la regina conobbe gli odori, i sapori e la lingua di una terra tanto lontana e sconosciuta, nonostante ne fosse imperatrice. Una bella amicizia, una storia di compagnia nella solitudine di regnante, che accompagnò Victoria fin alla fine della vita. 

Pugnalate al cuore per ogni riferimento ad Albert
Dopo la sua morte nel 1901, Karim fu l'ultima persona a vederla prima che la bara fosse chiusa. Al funerale lui camminò con la servitù e la famiglia dietro la bara, ma subito dopo fu deportato in India e a tutti i servitori indiani fu chiesto di lasciare la corte: iniziò l'età edoardiana, molto più miope e cupa.

Il film ripercorre le tappe salienti della storia: una magnifica Judi Dench, quintessenza della regina Victoria, e un frizzante Ali Fazal nei panni di Abdul ci propongono la storia dinamica, dai numerosi momenti spensierati che strizzano l'occhio alla comicità e all'ironia.

Il picnic nelle lande scozzesi
La sceneggiatura predilige e approfondisce il punto di vista della regina: ascoltiamo ammirate i racconti di Abdul, lo difendiamo dagli sguardi razzisti della corte, ci sentiamo "traditi" quando non parla chiaramente della rivolta repressa dagli inglesi. Ma Abdul cosa pensa? Si trova bene a corte? È contento di essere li? Le riflessioni, gli umori, i pensieri del giovane non sono troppo approfonditi e questo trovo che sia l'unica pecca del film.

I costumi, le ambientazioni, le locations scelte sono davvero belli e azzeccati: molto spesso ultimamente, sono colpita dalla ricercatezza e accuratezza degli abiti portati in scena; ho apprezzato moltissimo che le scene fossero girate presso la Osborne House sull'Isola di Wight, evitando ricostruzioni sul set e ovviamente non ho potuto non ammirare con tanto di occhi a cuoricino la Scozia e la sua natura incontaminata.

Costumi in mostra nella Durban Room, Osborne 2017
Un film che ho apprezzato, senza troppe remore, che vi consiglio di vedere (anche con metodi non troppo convenzionali, si trova una qualità molto buona!): un film che ha saputo porre l'attenzione su una storia non convenzionale e che ha aperto una parentesi su una parte dell'impero britannico non troppo conosciuto e di cui non se ne parla troppo!



Vi saluto con una foto 
della nostra regina preferita Victoria e di Abdul





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