mercoledì 19 luglio 2017

Recensione di "Victoria" ∼ Daisy Goodwin: un tuffo nell'Inghilterra vittoriana

BuonGiorno Lettori!
Oggi vi parlo di un libro che ho segnalato al momento della pubblicazione, ma solo ultimamente ho avuto modo di leggerlo. Mi ha tenuto compagnia, allietando piacevolmente le calde ore pomeridiane di luglio.


VICTORIA
Daisy Goodwin
Pubblicato da Sonzogno
SerieTV Victoria
Stagione I
Episodi 1-4.

Vittoria ha solo diciotto anni quando, nel 1837, la morte dello zio Guglielmo IV la innalza al trono d’Inghilterra. Esce da un’adolescenza malinconica e nei suoi primi giorni da regina viene guardata a vista dalla madre e dall’onnipresente e ambizioso Sir Lord Conroy. Sebbene il potere la seduca fin da subito e le conferisca una straordinaria energia, le prime mosse dell’inesperta Vittoria sono però piuttosto avventate, gettano una luce sinistra sulla regina, che non piace né al parlamento né ai sudditi. Gli scandali si succedono, insieme agli intrighi della corte per ostacolare la sua ascesa. Inoltre, agli stentati inizi sembra che stia per aggiungersi un matrimonio di pura convenienza dinastica. E invece... Le nozze con il cugino Albert si riveleranno il felice punto di svolta della vicenda pubblica e sentimentale di Vittoria d’Inghilterra, destinata, grazie alla non comune abilità politica e all’intrepida personalità, a segnare l’Ottocento britannico e a diventare una delle più grandi figure femminili della storia.

Ho scoperto questo libro, spulciando il sito della casa editrice Sonzogno. Ormai è diventata un’abitudine, sia per informarvi delle nuove uscite, sia per trovare qualche spunto di lettura sempre nuovo! Avendo visto e amato la SerieTV, ero davvero curiosa di leggere il libro, conscia del fatto che la scrittrice fosse anche produttrice della serie.

Ho scritto questo romanzo 
mentre lavoravo alla sceneggiatura
della serie televisiva Victoria...

Non avevo mai letto nulla di questa autrice, ma devo dire di aver apprezzato molto il suo stile: in un modo fresco, leggero e mai noioso, capiamo le difficili dinamiche che si sono instaurate a Kensington Palace. Nel 1835, Alexandrina Victoria è la giovanissima futura erede al trono dello zio Guglielmo e per questo motivo, le attenzioni della madre, Duchessa di Kent, e del suo “braccio destro” Sir John Conroy sono davvero soffocanti. Drina, così fastidiosamente soprannominata dalla madre, vive reclusa nella gabbia dorata del palazzo, senza amici, non partecipando alla vita di società e accompagnata in tutto e per tutto dalla Baronessa Lehzen, dandole persino la mano per scendere le scale. Le uniche sue consolazioni sono Dash, il fedelissimo spaniel e le bambole. La vita è in pausa: il suo unico scopo è aspettare.


Coleman - Victoria
Episodio I
20 giugno 1837: l’attesa è finita. È stata annunciata la morta del re e Victoria, ormai diciottenne può iniziare una vita libera, o almeno spera. Si concede di scendere autonomamente le scale; amministra gli affari di stato, ridimensionando l’influenza di Sir Conroy e abbandona Kensington, prediligendo la più centrale Buckingham House, talmente maestosa agli occhi della regina, da essere rinominata Buckingham Palace. Goodwin ci introduce, così, a corte: Victoria deve imparare a farsi valere a 18 anni come regina dell’Impero più grande e importante al mondo, in una società che per convezione ritiene la donna meno capace di un uomo.

Ma con un forte temperamento e anche un pizzico di incoscienza, si farà largo tra pomposi inchini fintamente rispettosi della ragazza bassina che spera di diventare una regina giusta, magnanima e che lasci il segno. La lungimirante scelta di un nome senza precedenti, ce lo fa intuire.

Sewell e Coleman - Lord M e Victoria
Episodio I

Tra gli intrighi tramati da Sir Conroy, il duca di Cumberland e gli altri, Victoria trova il rispetto, l’aiuto e la fiducia solamente nel primo ministro Lord Melbourne, affettuosamente chiamato Lord M: la giovane è affascinata dal carisma di quest’uomo e instaurano un legame talmente profondo e complice, da capirsi con uno sguardo. Schiere di studiosi discutono ancora sulla natura del loro rapporto, mentre Goodwin ci dà una risposta chiara: io so solo che se questo affetto profondo fosse realmente esisitito, non mi stupirebbe. È normale confondere i sentimenti per chi, orfana di padre, non ha fatto esperienza e si trova a stretto contatto con un uomo, sempre pronto a servirla e supportarla, anche dopo diversi errori e passi falsi, come quelli che hanno caratterizzato i suoi primi anni di regno.


Coleman e Sewell - Victoria e Lord M
Episodio II
Però, dopo incomprensioni, cocenti delusioni e pregiudizi, Vittoria si concede la possibilità di essere felice con il principe Albert. Timido, di sani principi, intransigente e poco sorridente: tutte caratteristiche non molto attraenti per Victoria, “una ragazza che ama godersi la vita” come Goodwin fa dire a Ernest, il simpatico fratello di Albert. Il lettore segue attentamente le loro vicende, nonostante guardi con occhi pieni di comprensioni Lord M. Il romanzo si conclude con la tenerissima scena della promessa di matrimonio, lontano da occhi indiscreti, eccetto Dash.
Dash cominciò ad abbaiare contro quell’uomo che bistrattava la sua padroncina, ma per una volta nella vita, fu ignorato.
Una volta terminato il libro, non avrei voluto lasciare questa coppia appena nata: la “delusione” è stata doppia per me, perché credevo che il romanzo seguisse specularmente tutta la prima stagione della serie, che si dilunga fino al 1840, ben oltre, dunque, la fine del romanzo. Allo stesso tempo, mi fa sperare nella pubblicazione di un altro libro e mi auguro vivamente che la Sonzogno possa farcelo trovare in libreria. Nonostante sia consapevole che questo libro sia solo un romanzo, in cui alcune parti sono inevitabilmente frutto della fantasia della scrittrice, gli eventi storici sono narrati in modo attendibile. Mi sento, dunque, di consigliarlo a tutti gli amanti del genere e a chi non conosce le vicende che hanno caratterizzato i primi anni di regno della regina Vittoria. Veridicità dei fatti e una penna scorrevole: il binomio vincente!



Puntata dopo puntata, mi sono innamorata della serie Victoria: il ritmo è incalzante e tiene viva l’attenzione dello spettatore; le ambientazioni e i costumi sono davvero ricercati e attinenti al periodo storico; gli attori fanno affezionare ai personaggi.
Devo ringraziare tutto il cast - e in particolar modo Jenna Coleman, Rufus Sewell e Tom Hughes per aver dato vita gloriosa ai miei personaggi.
 Daisy Goodwin 

E noi spettatori non possiamo non essere d’accordo con la produttrice: Jenna Coleman ha saputo rendere al meglio Victoria, complice un perfetto phisique du role e uno studio sicuramente accurato di questo grandioso personaggio storico. Rufus Sewell ci ha fatto sorridere ma anche emozionare nella sua interpretazione di Lord M e per un attimo, abbiamo sperato che il principe Albert restasse nel suo staterello piccino piccino. Quando, però, Tom Hughes fa la sua prima apparizione come Principe Albert nella sala delle Udienze, in divisa da Ussaro e accompagnato dalle note di Beethoven, suonate da un’indisponente Victoria, cambiamo subito idea! C’è una bella alchimia tra i due attori e i vari rumors l’hanno confermato...
Hughes e Coleman - Albert e Victoria
Episodio III
Sicuramente, questo trio ben assortito rappresenta il fulcro attorno al quale ruota l’intera serie, però degni di nota sono anche gli altri personaggi che compaiono a corte. Catherine Flemming mostra abbastanza platealmente la completa fragilità e l’avvilente necessità di affetto della Duchessa di Kent; Paul Rhys e Peter Firth mostrano con i loro sorrisi taglienti e provocatori le mire di potere rispettivamente di Sir Conroy e del Duca di Cumberland. Infine il principe Ernest di David Oakes incarna tutto ciò da cui una morigerata ragazza deve tenersi alla larga, ma è sufficiente una sua parola gentile, precisa e istantanea come una freccia di Cupido, per farla cadere ai suoi piedi.
Clunie e Oakes -
Harriet Sutherland ed Ernest
La sostanziale differenza tra la serie e il romanzo consiste nell’aver dato molto più spazio alle storylines della servitù: se nel romanzo, Skerret, il pasticcere Francatelli e i valletti compaiono nelle scene strettamente necessarie (per l’acconciatura e vestizione della regina o per la sua sontuosa torta di compleanno, per esempio), nella serie scopriamo la loro vita parallela quando non è scandita dai ritmi della corona. Non è, comunque, a mio parere una grande perdita per il romanzo, perché queste vicende non mi hanno coinvolta molto. Ma forse questo mancato interesse è dovuto alla bellezza della storia principale!

Con grande trepidazione, aspetto l’uscita della seconda stagione, prevista per questo autunno. Nel frattempo, se volete conoscere qualcosa in più su questa regina, vi consiglio la lettura della biografia di Lytton Strachey La regina Vittoria scritta nel 1921. Non sarà scorrevole come la penna di Daisy Goodwin ma sicuramente autorevole. Famosi sono anche i diari autografi della regina: io non ho ancora avuto il piacere di leggerli, ma mi piacerebbe molto. Unica pecca: sono alquanto introvabili!
Vi piace leggere biografie? Avete letto qualcosa sulla Regina Vittoria?
Fatemi Sapere!


Vi saluto con la scena
del primo ballo
di Victoria e Albert




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2 commenti:

  1. Serie tv favolosa e vista, in stile maratona, in un giorno solo :) Il romanzo non l'ho ancora letto ma lo leggerò di sicuro tra qualche tempo :) Buone letture!

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    Risposte
    1. Ho ancora gli occhi a cuoricino quando penso a quella serie! Penso proprio che sentirai la necessità di leggere anche il libro in modalità maratona!
      Buone letture anche a te!

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